Mastroberardino: Passato e presente!

Mastroberardino: Passato e presente!

Quello dell’abbinamento cibo/vino è un tema che coinvolge sempre di più certamente gli addetti ai lavori, ma anche i consumatori che sul  tema sono diventati più consapevoli rispetto ad un tempo. Se i più esperti tendono a valutare le caratteristiche organolettiche di un cibo per abbinarle per concordanza e contrapposizione a quelle di un vino, i meno esperti si basano, nel loro abbinamento, sul grande classico rossi con la carne, bianchi con il pesce. Il che è vero, in linea di massima. Quindi, se noi pensassimo, oggi, di inserire in abbinamento ad un piatto a base di frutti di  mare un Aglianico Irpinia, rischieremo di non rientrare né nella categoria dei più esperti, né in quella dei meno esperti, ma addirittura in una terza categoria, quella degli inconsapevoli.
E invece io vi dico che si può fare, o meglio non lo dico proprio io, ma lo dice il presidente di una delle aziende più rappresentative dell’Irpinia enoica, Piero Mastroberardino. Si perché è sua l’idea di riprendere un vecchio progetto di famiglia del padre Antonio, e riproporre ad oggi un Aglianico vinificato in bianco. La vinificazione in bianco è un processo che prevede la totale assenza di contatto tra le bucce ed il mosto, in modo da evitare a quest’ultimo di assumere le sostanze coloranti in esse contenute. Si presenta con un colore che è una via di mezzo tra il giallo verdolino e quello paglierino, al naso molto elegante e floreale, con una freschezza decisa, esaltata anche dal leggero anticipo sulla raccolta delle uve che ne esalta la componente acida. La mineralità si esprime con una sapidità ben definita, mentre il finale è forse la caratteristica che più sorprende, deciso e lungo, molto lungo. Un vino equilibrato e dalla struttura importante, adatto anche a lunghi periodi di affinamento, che ci permette di renderlo abbinabile ad una vasta gamma di preparazioni, che vanno dai primi di pesce e frutti di mare, alle carni bianche. E se per caso non doveste ritenervi  soddisfatti, domattina alzatevi presto e preparate una genovese. Mi raccomando, con lo zito spezzato, e fatevi accompagnare dal Nero a metà di Mastroberardino. Sarà ancor di più una piacevole scoperta.

Si ringrazia per l’articolo, il Sommelier e amico, Carmine Florio.

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